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La parola “Sintetico” ha negli ultimi hanno scatenato nelle persone che la sentono una sorta di diffida, come se il “naturale” fosse meglio a prescindere. L’impressione alla base riguarda le modifiche a sostanze naturali da parte dell’uomo che, corrompendo gli equilibri originali, porti a noi scompensi di altro genere, magari dal punto di vista della salute.

In principio questo complesso si è iniziato ad avere con il mondo dell’alimentazione dove i cibi creati con sostanze geneticamente modificate in laboratorio erano visti di cattivo occhio, facendo parallelamente nascere il business dei prodotti bio. I più esperti in chimica sanno che però le modifiche genetiche che spesso vengono apportate riguardano potenziamenti specifici all’elemento naturale in modo che possa coniugarsi maggiormente al nostro stile di vita, in modo che ad esempio possiamo permetterci di mangiare fragole anche a dicembre!

La verità è che ad esempio la struttura chimica di un cibo cresciuto in un ambiente Bio a differenza di uno normale è esattamente la stessa, stesso discorso per quanto riguarda la carne di animale e una possibile alternativa creata in laboratorio, che stanno sviluppando in questi anni in modo da proporre una alternativa ecologicamente sostenibile per preservare gli equilibri naturali e non installare sulla Terra troppi allevamenti intensivi.

La fobia del sintetico è quindi estesa attraverso le varie industrie, fino ad arrivare a quella delle pietre preziose; alla base vi è proprio un collegamento che il nostro cervello fa durante l’interpretazione, associando al sintentico qualcosa di non originale e non naturale che di conseguenza perde di valore e soprattutto perde di sostanza.

Sintetizzare i diamanti

L’affinazione dei processi chimici ha permesso nei recenti anni la creazione di diamanti sintetici, un’alternativa sintetica ai diamanti naturali estratti in miniera. Il loro prezzo è spesso moderatamente ridotto ma molti clienti sono spesso scettici e preferiscono tuttora acquistare diamanti naturali da siti quali Biffi Gioielli.

Il grande pubblico non ha ancora saputo apprezzare le differenze tra i due e si basa sull’interpretazione propria della parola “sintetico” per rinunciare a qualsiasi alternativa.

Cosa cambia realmente

Nonostante la struttura chimica sia la stessa, in quanto i processi naturali vengono simulati in laboratorio riducendo il tempo necessario alla loro creazione, portando di fatto alla creazione di una pietra identica alla naturale, vi sono dei dettagli da non dimenticare.

Il composto di carbonio è sì lo stesso però il processo in laboratiorio non tiene conto delle imperfezioni che si creano con il lunghissimo periodo di formazione di queste pietre naturali.

Il risultato è che solo un occhio esperto è in grado di riconoscere se il diamante che si ha al dito è sintetico o meno ma a parte questo la certificazione che si ottiene all’acquisto ne tiene comunque traccia.

Sarà interessante capire come il valore dei diamanti varierà in futuro a causa di questi nuovi arrivati nel mercato che si impongono come competitor diretto all’originale e apparentemente non possiedono particolari svantaggi a parte le imperfezioni che naturalmente si creerebbero ma di vantaggi possiedono il prezzo molto più basso!