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origini della stampa

La volontà di fabbricare un qualcosa di stampato, ripetitivo, sempre uguale, è stata una necessità dell’uomo fin dall’invenzione della scrittura. Inoltre la stampa con ognuna delle sue innovazioni storiche, ha contribuito alla diffusione dell’alfabetizzazione, dell’informazione, della cultura, in modo capillare in tutto il mondo.

 

I primi tentativi di riprodurre documenti

 

Come detto la necessità di stampare nasce quasi immediatamente con i primi tentativi di scrittura, già nel 3500 A.C. il popolo persiano utilizzava per certificare i documenti amministrativi, dei sigilli cilindrici, un po’ quello che noi oggi chiameremmo i timbri a secco, invenzione che potremmo definire come il prototipo della stampa moderna.

I primi che concepirono la stampa in ottica moderna, per riprodurre in serie testi, è stata la dinastia cinese Tang, nel 500 D.C., la quale iniziò utilizzando stampi in legno cosparsi di inchiostro e poi applicati su fogli di carta. Sempre in Cina, intorno all’anno 1000, ci furono i primi tentativi di utilizzare caratteri mobili, prima in argilla e poi di legno, in quanto più resistenti. Ma la vera innovazione in ottica stampa moderna avviene con il tedesco Johannes Gutenberg nel 1455.

 

Si inventano i primi macchinari di stampa

 

Nel XV secolo un orafo tedesco Johannes Gutenberg, ispirandosi al funzionamento del torchio per l’uva, concepisce un macchinario che potesse pressare direttamente le pagine destinate alla stampa, utilizzando inchiostri oleosi e non più ad acqua perché più persistenti, ma soprattutto caratteri mobili in lega di piombo e stagno, ben più resistenti di quelli in uso fino ad allora.

In questo modo venne stampato il primo testo, La Bibbia di Gutenberg, con una tiratura di 180 copie.

Bisognerà comunque attendere tre secoli per vedere all’opera la prima macchina per la composizione tipografica, quando un altro tedesco, Ottmar Mergenthaler inventò la linotype.

Questo macchinario, installato per la prima volta nel 1886 al New York Tribune, ha un principio di utilizzo simile alla macchina da scrivere, solamente che le parole composte vengono liberate in una matrice, andando così a comporre le varie righe. Una volta che la scrittura era completa veniva riempita con il piombo fuso e inchiostrata, prima di essere applicata nei fogli di carta.

Il primo utilizzo in Italia di questo macchinario risale al 1897, nella tipografia del più importante quotidiano romano di allora: “Tribuna”.

 

Epoca contemporanea

 

Nella società contemporanea la professione del tipografico è andata via via scomparendo, trasformandosi sempre di più in un grafico, questo perché la tecnologia ha reso talmente semplice la stampa di documenti per la gente comune, non necessitando più quindi competenze specifiche.

Nel 1971, la Xerox Corporation sviluppa la tecnologia laser, dove all’interno di uno strumento chiamato appunto stampante si generano dei processi elettronici dove il contenuto da stampare viene impresso direttamente nel foglio di carta, a seguito di un impulso inviato da un macchinario esterno, solitamente un computer.

Oggi invece la massima espressione della tecnologia contemporanea sono le stampanti 3D che permettono di riprodurre non più su due dimensioni, quindi una stampa su un foglio bidimensionale, ma di creare veri e propri oggetti tridimensionali attraverso la tecnologia della produzione additiva.

L’input alla stampante anche in questo caso viene dato da un macchinario esterno, un computer, che attraverso un software produce un modello digitale successivamente elaborato dalla stampante.

La produzione additiva non fa altro, utilizzando il modello del software, di sovrapporre diversi strati in maniera tridimensionale, fino alla produzione di un vero e proprio oggetto.

Questa tecnologia, scoperta per la verità all’inizio del 1900, ha iniziato a prendere piede solamente negli ultimi anni, anche se attualmente i costi delle stampanti 3D rimangono ancora alti, e ancora non facilmente accessibili alla popolazione comune.

 

E il futuro?

 

Arrivare a produrre un oggetto pensato con un software in maniera tridimensionale qualche secolo fa sarebbe stato considerato impossibile. Gli ulteriori progressi tecnologici saranno volti probabilmente alla diminuzione dei costi di produzione in modo da aumentare in maniere esponenziale la diffusione delle stampanti laser nella vita comune del cittadino… questo fino alla prossima invenzione rivoluzionaria.

Di FA