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Mastoplastica additiva: esistono diverse tecniche operatorie

La mastoplastica additiva è, ormai da anni, tra le top five delle operazioni di chirurgia plastica più richieste dalle donne. La procedura permette di modificare il seno, offrendogli un aspetto più voluminoso e armonico grazie all’utilizzo di dispositivi medici, più noti come protesi in silicone, e tecniche operatorie sempre più innovative.

Per rispondere ad ogni esigenza estetica, l’intervento di mastoplastica additiva conta non solo diverse tipologie di impianto mammario ma anche le tecniche operatorie sono molteplici e accuratamente scelte dal chirurgo plastico in base al caso specifico e più strettamente ad una serie di fattori legati al singolo paziente come: pelle, misura del seno di partenza e risultato richiesto.

La giusta tecnica per il singolo caso

Sono ben 3 le tecniche di chirurgia per un intervento di mastoplastica additiva e si distinguono in base al luogo in cui sarà posizionata la protesi e le zone del seno in cui si eseguiranno le incisioni.
Più nello specifico l’impianto in silicone, in base al caso specifico potrà essere collacato:

sotto la ghiandola mammaria più correttamente definita sede retro-ghiandolare. Il posizionamento è eseguito per dare maggiore naturalità e armonia a seni caratterizzati da tessuti che non sono adeguati per garantire la totale copertura di un impianto in silicone. Pertanto per evitare una visibilità e palpabilità della protesi e ridurre il rischio di una perdita di tono del seno a distanza di tempo, si opta per il collocamento dietro la ghiandola mammaria;

sotto il grande muscolo e perciò in sede retro – muscolare. Questa tecnica si predilige per la motivazione simile alla precedente. Il posizionamento dell’impianto dietro al muscolo pettorale si preferisce in particolare quando i tessuti cutanei della paziente sono molto sottili o non c’è adeguata lassità cutanea. In altri casi, la tecnica si predilige in presenza di una corporatura molto esile e minuta, con torace stretto;

la tecnica dual plane è oggi la più eseguita. Il termine indica il posizionamento della protesi in doppio piano ossia in parte dietro il muscolo e in parte dietro la ghiandola. Pertanto si tratta di una tecnica che permette di conciliare i vantaggi offerti dalla tecnica retro ghiandolare e con quelli della sottomuscolare. Più precisamente la protesi è coperta per i 2/3 superiori dal muscolo grande pettorale e per la restante parte inferiore dal tessuto ghiandolare. Questo permette di ottenere dei risultati naturali e stabili nel tempo.

Come avvengono le incisioni

Per collocare la protesi in una delle sedi sopra indicate, il chirurgo può eseguire incisioni in vari punti del seno. Dove? Intorno all’areola, nel cavo ascellare o più comunemente in sede sotto mammaria. Nel primo caso, le incisioni sono eseguite esattamente lungo il contorno dell’areola.

Il vantaggio della tecnica è quello di lasciare una cicatrice nascosta nel punto di passaggio tra cute areolare più scura e cute circostante più chiara. La tecnica invece che prevede l’incisione nel cavo ascellare è meno praticata e vi si ricorre in particolare per il posizionamento della protesi in sede retro – muscolare.

Resta infine la tecnica con incisione sotto – mammaria che oggi è quella più eseguita permettendo di accedere agevolmente al piano retro ghiandolare o retro muscolare. Inoltre questa tecnica consente di conservare appieno l’integrità della ghiandola mammaria che non viene minimamente danneggiata. La cicatrice residua rimane ben nascosta nella piega naturale del seno.

Cosa accade in sala operatoria

Definite tecniche e collocamento delle protesi mammarie è il momento di procedere con l’operazione di mastoplastica additiva.

L’intervento è eseguito in anestesia locale con sedazione o, laddove sia preferibile, in anestesia generale. La durata della mastoplastica additiva è di circa 60 minuti. Per il collocamento della protesi il chirurgo crea quella che viene tecnicamente definita “tasca” che accoglierà gli impianti mammari.

Una volta inserite le protesi nella sede prevista, si suturano i tessuti e si applica una medicazione. Si tratta di uno specifico bendaggio contenitivo. Se necessario inoltre si utilizzano dei tubicini di drenaggio che andranno rimossi il giorno seguente.

La degenza dopo l’operazione al seno

Inizia ora la fase di degenza dopo una mastoplastica additiva. Assumere i farmaci prescritti dal chirurgo e restare a riposo è essenziale per una corretta e rapida guarigione.

È fondamentale inoltre evitare movimenti bruschi con gli arti superiori per non incorrere in uno slittamento delle protesi. Pertanto niente attività fisica per almeno tre settimane.

L’attesa varrà il risultato che sarà evidente definitivamente dopo circa 3 – 6 mesi. Armonia, naturalità, pienezza e tonicità saranno gli aspetti caratteristici del nuovo seno.

 

Di Silvia