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Tra le tante attività messe in ginocchio dal Coronavirus c’è lo sport, sia amatoriale che professionista. Pur trattandosi di un’attività prevalentemente ludica, lo sport per diverse persone rappresenta un’importante valvola di sfogo e non poterlo praticare è molto frustrante.

Tra gli sport in crisi c’è la subacquea, che generalmente viene praticata con grande frequenza proprio nel periodo a cavallo tra primavera ed estate. Tuttavia, adottando le giuste contromisure e seguendo le regole del distanziamento sociale, è possibile praticare la subacquea. Ce ne parta Life Academy centro specializzato in corsi di sub a Udine e provincia.

Innanzitutto è bene rispettare le raccomandazioni degli enti competenti, indipendentemente dal fatto che lo sport si svolga in acqua. In particolare bisogna: lavarsi frequentemente le mani, mantenere la distanza di sicurezza ed evitare contatti, non toccarsi mani, bocca e naso e curare l’igiene delle vie respiratorie.

Come fare le immersioni?

Quando si fa subacquea generalmente è preferibile immergersi con almeno un’altra persona, poiché il mare nasconde diverse insidie. Chi è un lupo solitario può immergersi da solo, ma in questi casi sono richieste nozioni ed attrezzature specifiche che non tutti hanno.

Per rispettare le regole di distanziamento sociale è consigliabile limitarsi ad un’immersione con massimo due persone, eseguendo il controllo di pre-immersione a distanza di 2 metri ed evitando di respirare dall’erogatore di emergenza del compagno.

Sott’acqua non c’è il rischio di contagio, poiché il Covid-19 non riesce a sopravvivere in ambienti acquatici. Bisogna però considerare i pericoli di contagio in caso di incidente e, quindi, di trasporto in ospedale. Le strutture ospedaliere possono essere prive di camere iperbariche, situazione che favorirebbe il potenziale contagio. Per scongiurare ogni sorta di problema è preferibile limitarsi ad immersioni semplici, evitando decompressioni che rischiano di provocare incidenti.

Durante le attività di subacquea è impossibile ridurre a zero il rischio di incidenti, ma mantenere un basso profilo ed effettuare immersioni in zone tranquille rappresentano le migliori forme di prevenzione.

La delicata gestione dell’attrezzatura

La cosa migliore sarebbe utilizzare la propria attrezzatura, così da non condividerla con nessuno. Non tutti però la possiedono ed in questi casi è necessario noleggiarla. L’attrezzatura è composta da erogatori, mascherine, GAV e mute, accessori che sono collegati direttamente alle vie aeree respiratorie e che quindi possono fungere da veicolo di contagio. È quindi fortemente consigliabile rivolgersi a centri immersioni assolutamente affidabili, in grado di garantire una sanificazione eccellente degli accessori noleggiati condivisi.

La semplice pulizia delle vasche con il liquido disinfettante non è sufficiente, ma bisogna procedere a sanificazioni complete e specifiche per il Covid-19. È richiesta una sanificazione molto accurata dello snorkel, della valvola di gonfiaggio orale del GAV, della parte interna della maschera e del secondo stadio, prestando particolare attenzione soprattutto al boccaglio degli erogatori.

In alternativa si può noleggiare l’attrezzatura presso un centro immersioni e poi sanificarla per conto proprio. Per una pulizia accurata ed approfondita basta una soluzione acquosa dell’1% di ipoclorito di sodio, cioè candeggina, da applicare con estrema cura su tutte le parti da sanificare per almeno 15 minuti. Trascorso questo periodo, bisogna risciacquare abbondantemente.

Come effettuare un’immersione in totale sicurezza?

Riassumendo quanto detto finora, possiamo concludere che le immersioni si possono fare purché si seguano alla lettera le normative vigenti e si adottino le giuste misure di sicurezza.

Bisogna rispettare le norme igienico-sanitarie previste in ogni circostanza, quindi sono vietati gli assembramenti e contatti troppo ravvicinati.

È preferibile immergersi fino ad un massimo di due persone, evitando accuratamente di condividere l’equipaggiamento. È molto meglio utilizzare la propria attrezzatura, se ciò non dovesse essere possibile bisogna rivolgersi ad un centro di immersioni affidabile ed eventualmente procedere personalmente alla sanificazione.

Infine è necessario avere un comportamento responsabile ed evitare situazioni pericolose al fine di limitare il rischio di incidenti e quindi il ricovero in ospedale, un luogo potenzialmente pericoloso in un periodo delicato come questo.

Di Silvia