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Si possono mettere in regola i redditi da criptovalute cripto-attività detenute e non dichiarate fino al 2021 grazie alla legge di Bilancio che prevede, appunto, la regolarizzazione delle cripto-attività e dei relativi redditi da criptovaluta. I soggetti che possono regolarizzare redditi da criptovalute non dichiarati fino al 2021 sono:

  • persone fisiche;
  • enti non commerciali;
  • società semplici ed equiparate (ai sensi dell’articolo 5 del DPR n. 917/1986).

Tutti i soggetti che possono godere della procedura devono essere residenti in Italia ed aver svolto cripto-attività o possedere cripto-valute in violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale o che hanno omesso di indicare i relativi redditi in dichiarazione entro il 31 dicembre del 2021.

Ecco come compilare correttamente i campi del modello F24 per dichiarare redditi da criptovaluta

Vediamo quindi come dichiarare correttamente in modo da evitare sanzioni bitcoin, ripple o ethereum o altcoin, tutte criptovalute per le quali ci si è orientati per scegliere il giusto investimento negli anni scorsi e sulle quali gli investitori hanno realizzato redditi da dichiarare relativi a guadagni realizzati entro il 2021. Un argomento molto richiesto dal momento che negli ultimi anni le criptovalute sono esplose in popolarità in Italia. Secondo recenti studi nel nostro paese ci sono oltre 2,5 milioni di trader e investitori in crypto. Un andamento talmente in crescita da determinare una tipologia di dipendenza da trading di criptovalute. Tuttavia, dal punto di vista fiscale solo adesso comincia a farsi chiarezza sul tema della tassazione di bitcoin, altcoin e delle criptovalute in genere. Con l’ultima Legge di Bilancio, infatti, si è finalmente fatto luce sulle modalità di dichiarazione dei redditi da cripto attività, stabilendo l’obbligo di indicare le criptovalute detenute e i redditi generati nella dichiarazione annuale dei redditi a partire dal 2023 e sulle modalità di regolarizzazione dei redditi fino al 2021. Entro il 30 novembre 2023, infatti, per regolarizzare l’evasione dei redditi da criptovalute è previsto solo il versamento della sanzione dello 0,5% per la violazione degli obblighi di monitoraggio fiscale e un’imposta sostitutiva al 3,5%.

Come dichiarare le criptovalute nel 730/2022 redditi 2021

Per mettersi in regola con il fisco e non incorrere in sanzioni future, chi detiene criptovalute deve indicarle nel modello Redditi PF 2022, relativo ai redditi del 2021. In particolare, le cripto-attività vanno inserite nel quadro RW, insieme ad azioni, obbligazioni, fondi immobiliari ed altri investimenti detenuti al 31 dicembre 2021. Come già detto la sanatoria è ammessa per i periodi d’imposta fino al 2021, per i quali non sono ancora scaduti i termini per l’accertamento o per la contestazione della violazione degli obblighi di dichiarazione e quelli ai fini delle imposte sui redditi ed eventuali addizionali. Per i soggetti che possono regolarizzare la loro posizione fiscale è prevista la presentazione di un’istanza di regolarizzazione delle cripto-attività e dei relativi redditi per gli anni d<'imposta fino al 2021. L'istanza può essere presentata utilizzando l'apposito modello, versando l'importo determinato dal valore delle cripto-attività e/o dei redditi da criptovalute non dichiarati.

Ad agosto del 2023 l’Agenzia delle Entrate ha emanato le regole per la regolarizzazione delle cripto attività e lo schema della relazione di accompagnamento da allegare all’istanza.

  • Tipologia (ad esempio Bitcoin, Ethereum, etc);
  • Quantità detenuta al 31 dicembre 2021;
  • Valore in euro al cambio del 31 dicembre 2021;

Questi dati si possono ricavare dai wallet e dagli exchange dove si detengono le criptovalute. L’istanza di regolarizzazione del richiedente prevede:

  • il pagamento della sanzione per omessa indicazione, prevista per un importo dello 0,5% del valore delle cripto-valute non dichiarate per ciascun anno;
  • il pagamento di un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi e delle eventuali addizionali, nella misura del 3,5% del valore delle cripto-attività incluse le cripto-valute cui si riferiscono i redditi omessi.

Dichiarare le plusvalenze su criptovalute nel quadro RT

Oltre al semplice possesso, bisogna anche dichiarare eventuali plusvalenze realizzate nel 2021 con la cessione o lo scambio di criptovalute. Le plusvalenze vanno indicate nel quadro RT del modello Redditi, dove normalmente si dichiarano le plusvalenze da trading. Per ogni operazione tassabile, bisogna specificare:

  • Criptovaluta oggetto dell’operazione (es. Bitcoin);
  • Data dell’operazione;
  • Quantità ceduta o scambiata;
  • >Prezzo di acquisto;
  • Prezzo di vendita;
  • Plusvalenza realizzata.

Per determinare correttamente plusvalenze e minusvalenze è necessario tenere una documentazione precisa di tutte le operazioni effettuate. Un commercialista crypto è necessario per ottenere la corretta assistenza fiscale e non incorrere in ulteriori sanzioni.

Conservare i documenti relativi alle criptovalute/p>

Per dimostrare quanto dichiarato, è obbligatorio conservare tutta la documentazione relativa alle criptovalute possedute e alle operazioni effettuate, come:

  • Estratti conto wallet e exchange;
  • Ricevute di acquisto, vendita e trasferimento;
  • Fatture e documenti relativi a servizi in criptovalute.

Come per tutti gli altri documenti fiscali, anche quelli relativi alle criptovalute devono essere conservati per almeno 5 anni e messi a disposizione su richiesta dell’Agenzia delle Entrate in caso di verifiche.

Regolarizzare la situazione fiscale e tributaria relativa alle criptoattività consente di evitare le sanzioni previste per l’omessa dichiarazione previste fino al 40% dell’importo non dichiarato.