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top 3 luoghi a torino

Torino è una delle città italiane più affascinanti, traboccanti di cultura e mistero.

Come è ben noto Torino è stata la prima Capitale del Regno d’Italia e ciò si percepisce immediatamente appena si mette piede in città, lo sfarzo dell’epoca ancora aleggia nell’aria e a livello architettonico tutto ti fa capire che un tempo è stata la città dei Re.

Inoltre Torino è una città esoterica, la sua storia si mescola fin dall’antichità con l’esoterismo.

Come già detto in precedenza c’è l’imbarazzo della scelta per quanto riguarda musei e altre attrattive culturali, qui parleremo di 3 luoghi da vedere diversi dai soliti luoghi proposti e riproposti in continuazione!

 

 

Piazza Castello

 

Si tratta della piazza più importante della città, dove sono raggruppati la maggior parte degli edifici più imponenti e storicamente parlando più influenti.

Prima di tutto ci si ritrova a fronteggiare Palazzo Madama e Casaforte degli Acaja, complesso architettonico patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO. Dapprima fortezza difensiva e simbolo sabaudo, durante il medioevo cambiò nome in Palazzo Madama poiché venne usato come residenza da Madama Cristina de Borbone-Francia, anche nota come Prima Madama Reale. Attualmente ha al suo interno il Museo Civico d’Arte Antica.

Il perimetro della piazza è composto da portici costruiti in epoche differenti dove si possono trovare altri edifici di grande importanza, come il Palazzo della Prefettura-Armeria Reale, il Teatro Regio, i due palazzi di aspetto signorile di cui uno ospita la Regione Piemonte, la Real Chiesa di San Lorenzo, la Galleria Subalpina e la Torre Littoria.

Inoltre dalla piazza c’è anche l’accesso per il Palazzo Reale ed è presente un passaggio pedonale che ti porta direttamente alla Cattedrale di San Giovanni Battista, ossia Il Duomo.

 

 

 

Cattedrale di San Giovanni Battista e la Sindone

 

Il punto esatto dove ora sorge il Duomo prima era costituito da ben tre chiese paleocristiane, dedicate a San Salvatore, a Santa Maria di Dompno e ovviamente a San Giovanni Battista.

Nel 1490 le tre chiese vennero demolite, facendo così posto per il nascente Duomo. La reggente di Savoia poggiò la prima prima nel 1491, la realizzazione strutturale fu data al Caprino.

Nel 1649 Bernardino Quadri ebbe l’idea di un ampliamento con il fine di rendere più meritevole lo spazio che accoglie la Sindone.

A livello architettonico il Duomo ha la facciata tipicamente rinascimentale totalmente in marmo bianco, con tre portoni. Il portone centrale, che è anche quello principale, ha un timpano ed è affiancato da ben due volute.

La Sindone è un lenzuolo di lino di forma rettangolare, ed è diventato famoso in tutto il mondo perché sul lenzuolo è riportata l’immagine di un corpo umano, presumibilmente appartenente a Gesù. Ha cambiato residenza due volte; dal 1694 fino agli inizi degli anni Novanta del XX secolo la Cappella della Sacra Sindone custodiva la reliquia, dopodiché è stata spostata nella sua sede attuale nel Duomo.

 

 

Museo Nazionale del Cinema

 

Si trova all’interno dell’iconica Mole Antonelliana, si sviluppa a spirale verso l’alto e ha ovviamente più livelli, in un viaggio incredibilmente suggestivo nella storia del cinema.

Ci sono tre aree ben specifiche e ognuna con la sua importanza, a partire dall’Aula del Tempio. Si tratta di un’area completamente dedicata ai vari generi della storia del cinema che hanno segnato le varie epoche.

La Macchina del Cinema è l’area espositiva incentrata sulle varie componenti e fasi dell’industria dei film, a partire dagli studi di produzione, l’immancabile regia, la sceneggiatura, gli attori e lo star system, i costumi di scena, la scenografia, gli storyboard, la sala cinematografica e tanto altro ancora, tutti aspetti fondamentali e necessari per la produzione dei film.

Per concludere c’è la Galleria dei Manifesti, da come si può evincere facilmente dal nome sono presenti a mo’ di schermo dei manifesti che hanno lo scopo di ripercorrere la storia del cinema, dei film e degli autori, inoltre hanno l’ulteriore scopo di mostrare al pubblico come si è evoluto il mondo del cinema a livello grafico attraverso appunto i manifesti.

 

Di FA