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Se è vero che il piacere di ascoltare la musica si perde indietro nei millenni, è altrettanto vero che l’invenzione del vinile è recente. Nasce nel 1948 e pare non voglia saperne di andare in soffitta, vista la nuova fioritura che sta conoscendo. Il vinile è un oggetto semplice: la riproduzione dei brani avviene sui due lati, ognuno dei quali dura fino a trenta minuti. Sta qui la magia dell’LP, l’ormai storico disco in PVC che si sposa fin dagli esordi con il giradischi. Non è tecnologia ferma: le incisioni sono migliorate, pur partendo sempre da un ‘master disk’, matrice di tutte le copie successive.

Come riconoscere il valore di un vinile

Valutare un vinile non è semplice, ma l’occhio di un collezionista e alcuni accorgimenti aiutano. Per un ulteriore parere, si possono consultare siti di settore come Music Price Guide, Popsike, Rare Record Price Guide e Discogs. Importante non dimenticare che il vinile deve essere conservato in ottime condizioni, con estrema cura. La stima infatti può riservare brutte sorprese anche nel caso che il disco presenti lievi imperfezioni o danni e segni visibili. Un aspetto che può risollevare le sorti di un vinile non proprio perfetto è la tiratura oppure la presenza di ristampe dello stesso modello. Certamente la prima stampa ha più valore, ma le ristampe possono presentare particolari che le rendono comunque oggetti di interesse.

Qualche dritta per conservare intatti i vinili

È bene custodire un vinile con attenzione e pazienza. La priorità va alla pulizia, che allontana i rischi di usura. Una prima fonte di pericolo sono le nostre mani, infatti le impronte lasciate dai polpastrelli possono essere dannose. Per ovviare al problema basta usare un panno di cotone con delicatezza, senza premere e creare graffi indesiderati. Vale un altro discorso nel caso in cui si impieghi dell’acqua o qualche tipo di solvente. L’asciugatura diventa fondamentale prima di rimettere il vinile sul giradischi. Il disco va anche protetto da se stesso. Sarebbe preferibile lasciar passare almeno 24 ore fra un ascolto e l’altro, per evitare che la puntina del giradischi provochi dei danni. In generale sono questi gli accorgimenti da ricordare se si vuole tenere un vinile in ottimo stato negli anni.

Esiste una scala per calcolare il prezzo

Spesso a torto la fama di un vinile viene scambiata per il suo valore economico. Questo vuol dire che un album osannato dalla critica o entrato negli annali per le vendite stratosferiche non è in automatico un affare. Per orientarsi e superare la mancanza di regole fisse per la valutazione, si possono seguire le aste online, ma non è tutto. È buona norma controllare i numeri di catalogo sull’etichetta del disco e sulla copertina per vedere se coincidono. Si può così arrivare a identificare la versione dell’album e il suo vero valore rispetto alle altre. Oltre ai criteri di rarità ed edizione, esiste un modo per giudicare il vinile e la copertina, ossia la scala di valutazione Goldmine. Procede così: cattive (P), discrete (F), buone (G), ottime (VG), ottime + (VG+), eccellenti (E), eccellenti + (E+), quasi pari al nuovo (NM), pari al nuovo (M).