Un piatto che segna davvero il confine tra questi occidente e oriente è il natto, un tipo di soia fermentata che non lascia nessuno indifferente.
Amore o disgusto al primo morso.
Ha un odore simile all’ammoniaca e una consistenza simile al muco che lo rendono un prodotto che divide le opinioni, anche tra le persone che sono cresciute consumandolo.
In realtà, il rapporto con il natto è solitamente amore o odio, o ne andrai matto oppure, cosa più probabile, non sopporterai il suo sapore, consistenza e odore.
I giapponesi considerano da tempo il natto un super alimento. Il loro consumo è legato ai benefici relativi al flusso sanguigno e alla prevenzione contro il rischio di incidenti cerebrovascolari, caratteristiche particolarmente attraenti in un paese che ha ridotto il tasso di mortalità e possiede una delle popolazioni con l’età media più alta del mondo.
I ricercatori del National Cancer Center di Tokyo hanno scoperto che gli uomini e le donne che mangiavano frequentemente cibi a base di soia fermentata, come il natto, hanno ridotto del 10% il rischio di morte per ictus o infarto.
Gli alimenti a base di soia fermentata hanno meno probabilità di perdere componenti nutrizionali durante la fase di lavorazione e questo è considerato uno dei motivi della chiara associazione tra consumo di natto e rischio ridotto di malattie cardiovascolari .
Questi componenti nutrizionali includono un gran numero di proteine, così come il ferro e le fibre alimentari che hanno effetti positivi sulla pressione sanguigna e sul peso.
Rallenta l’invecchiamento della pelle
Il natto potrebbe persino aiutare le persone a sentirsi e sembrare più giovani. Una porzione standard da circa 40-50 gr. ha gli stessi livelli di vitamina K del fabbisogno giornaliero stabilito dal governo giapponese e può aiutare a prevenire anche l’osteoporosi.
Questo alimento contiene anche vitamina B6 e vitamina E che stimolano il rinnovamento cellulare e rallenta l’invecchiamento della pelle.
Ma i semi di soia fermentati erano già parte integrante della dieta giapponese molto prima che ne venissero scoperti i benefici nutrizionali.
Cenni storici sul Natto
Questo cibo è stato introdotto per la prima volta in Giappone dalla Cina durante il periodo Nara (710-784). La documentazione storica in Giappone suggerisce che sebbene il natto sia stato introdotto nel 700, divenne popolare tra aristocratici e guerrieri nel periodo Kamakura (1192-1333) e divenne importante, insieme al tofu, nella cucina vegetariana di ispirazione buddista che si sviluppò nel successivo periodo Muromachi (1338-1573).
Yamashita afferma che il natto divenne un alimento base nella dieta giapponese nel periodo Edo (1603-1867), quando apparve nei libri di cucina e iniziò a essere preparato in casa.
Facile da preparare e poco costoso
I semi di soia vengono messi a bagno in acqua, bolliti o cotti al vapore e poi mescolati con i batteri Bacillus subtilis. Successivamente sono avvolti nella paglia e lasciati fermentare per circa un giorno, a seconda della stagione e della temperatura.
Oggi cucinare il natto richiede molta meno preparazione ed è un prodotto disponibile nei negozi e nei supermercati di tutto il paese.
Un pacchetto di natto, che di solito contiene tre monoporzioni, costa tra 100 e 300 yen (tra 1/2,50 euro). Ogni contenitore ha una singola porzione di natto e piccoli pacchetti di tara (una miscela di salsa di soia) e karashi (senape calda).
Per fare il natto, devi semplicemente mescolare i tre elementi e poi versare la miscela appiccicosa ottenuta in una tazza di riso bianco al vapore. Altri ingredienti comunemente usati per condire il piatto sono il negi tritato(erba cipollina, cipolla bianca, coriandolo) e l’uovo crudo.
Quando prenderai le bacchette per mangiare il piatto, ogni boccone sarà seguito da piccoli filamenti appiccicosi.
In Giappone è più comune mangiare il natto a colazione soprattutto per i suoi benefici nutrizionali.
Sempre più persone viaggiano in Giappone e alloggiano in ryokan (locande tradizionali giapponesi) che servono il natto per colazione. Il primo impatto può essere rivoltante ma c’è persino qualcuno che chiede dove poterlo acquistare e dove mangiare il miglior natto del Giappone.
Provare per credere.