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Torino è una città dai mille volti in cui si fondono alla perfezione arte, storia, cultura e innovazione. Il capoluogo piemontese è uno scrigno ricco di tesori di ogni genere e chiunque lo visiti non può non innamorarsene. L’elenco delle attrazioni è praticamente infinito, ma alcuni monumenti storici sono una tappa obbligata.

1. La Mole Antonelliana

La Mole Antonelliana, simbolo per eccellenza di Torino, vanta due diversi primati: si tratta di uno degli edifici più alti d’Italia ed è, nello stesso tempo, la costruzione in muratura più imponente di tutta Europa.
È alta ben 167,5 metri ed è provvista di un ascensore panoramico costruito nel 1961 in occasione delle celebrazioni per il centenario dell’Unità d’Italia; le porte della cabina si spalancano sul cosiddetto tempietto (85 metri di altezza) che regala ai tanti visitatori uno splendido panorama sul capoluogo piemontese. Questo celebre monumento, che porta il nome del suo ideatore, possiede una storia molto tormentata. La sua costruzione ha inizio nel lontano 1863, ma l’edificio viene inizialmente concepito come luogo di ritrovo della Comunità Israelita Torinese. Il progetto è, inoltre, oggetto di alcune sostanziali modifiche: l’altezza subisce un’importante impennata passando da 47 a 167,5 metri (viene aggiunta la guglia), mentre viene inserito un rinforzo strutturale a seguito del sisma del 1887.
L’edificio diviene ben presto di proprietà del Comune; i lavori terminano nel 1900, ma dopo mezzo secolo si rende necessario un nuovo intervento.
La guglia, precipitata al suolo a causa di un terribile uragano, viene difatti ricostruita e provvista di una struttura interna di metallo.
La Mole Antonelliana, che apre giornalmente le sue porte a innumerevoli turisti, ospita dal 1996 il celebre Museo Nazionale del Cinema.

2. La Basilica di Superga

La Basilica di Superga è una tappa obbligata per tutti coloro che visitano Torino. L’edificio, opera dell’architetto barocco Filippo Juvarra, viene innalzato sulla cima di un colle tra il 1717 e il 1731 per volere di Vittorio Amedeo II al fine di onorare un voto fatto alla Madonna. Il complesso, alto 75 metri e lungo 51, si contraddistingue per la sua cupola in stile tardo barocco e il colonnato neoclassico; i due campanili gemelli, ai lati del corpo centrale, rappresentano invece il vero e proprio fiore all’occhiello dell’intera struttura. L’interno della basilica, a pianta circolare, vanta sei cappelle (due principali e quattro secondarie) ed è finemente decorato con statue e monumenti in marmo di Carrara. Non possono mancare all’appello una sosta nella cripta (al suo interno sono custodite le tombe di 62 membri di Casa Savoia) e una visita alla cappella del Voto che ospita la statua lignea della Madonna delle Grazie; la Sala dei Papi richiama, invece, i tanti appassionati di storia dell’arte perché al suo interno vi è una collezione pittorica unica nel suo genere. I più temerari possono, infine, salire i 131 gradini della scala a chiocciola che portano alla balconata esterna della cupola da cui si può godere di uno splendido panorama su Torino.

3. Il Parco del Valentino

I turisti non possono lasciare Torino senza essersi concessi una passeggiata al Parco del Valentino; il polmone verde del capoluogo piemontese si trova nei pressi del centro cittadino sulla sponda sinistra del fiume Po.
Quest’area non è soltanto il luogo perfetto dove rilassarsi e respirare aria fresca; al suo interno vi sono, difatti, diverse attrazioni meritevoli d’attenzione. Le tappe obbligate sono il castello del Valentino (sede attuale della facoltà di architettura), il borgo medievale (meravigliosa riproduzione di un villaggio del 1400 comprensivo di ponte levatoio, stradine, fortificazioni e botteghe), il giardino roccioso con 200 diverse specie di piante provenienti da ogni angolo del mondo e l’orto botanico.
Il vero fiore all’occhiello del parco è però, senza alcuna ombra di dubbio, la Fontana dei Mesi. L’opera, realizzata da Carlo Ceppi in occasione dei 50 anni dello Statuto Albertino, è costituita da un’ampia vasca in stile rococò e circondata da dodici diverse riproduzioni dei singoli mesi; le quattro statue incarnano, invece, i fiumi che scorrono a Torino (Po, Stura, Sangone e Dora).

Di FA