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Bologna è la città italiana che ha visto nascere una vera e propria corrente di cantautori. La scuola bolognese si occupa, principalmente, delle persone e della strada. Tra locali e teatri del capoluogo emiliano, ci sono gli spettacoli di teatro canzone diretti e interpretati dal cantautore Gianmarco Basta. Il 18 marzo è uscito il suo nuovo disco Quanto Basta Volume 4, quarto episodio di una lunga saga dedicata al mondo underground bolognese.

Gianmarco Basta

Ma chi è Gianmarco Basta? Gianmarco Basta è un cantautore, ma non ama definirsi tale. Anzi, forse Gianmarco non ama definirsi e basta. Nasce come appassionato di cinema per poi scoprirsi poeta, cantautore, cantattore e professore. Ecco, Gianmarco Basta è tutte queste cose. Alle sue spalle ha una lunga carriera ed ha dominato i teatri bolognesi più noti: il Teatro del Navile fondato da Lucio Dalla e diretto da Nino Campisi e il Teatro Alemanni diretto da Pardo Mariani. Questi sono solo due dei teatri dove Gianmarco Basta si è esibito. Alla spalle, di fatti, ha una solida formazione teatrale ottenuta grazie agli studi svolti con Dario Fo. Se guardiamo al cantautorato, invece, scopriamo il Gianmarco Basta alunno di Enzo Jannacci. Un curriculum di tutto rispetto che ha da sempre attirato l’attenzione del pubblico e della città di Bologna, la sua città quasi sempre presente nelle sue canzoni.

Quanto Basta

La scelta del titolo del disco o, meglio, dei dischi non è casuale. Ovviamente notiamo come il cantattore giochi con il suo cognome e lo sfrutti per indicare all’ascoltatore quanto andrà ad ascoltare nei dischi. Quanto basta in realtà, potrebbe essere la definizione di Bologna stessa. Bologna come città degli eccessi, sì, ma quanto basta. Gianmarco vuole catturare proprio questo. Di fatti i suoi testi non parlano di poeti eclettici o di personalità altolocate, bensì di gente comune. I suoi protagonisti sono l’oste, il senza tetto, le donne e, tema molto caro al cantattore, l’amicizia. Ognuno di noi può immedesimarsi nei suoi testi, fondamentalmente perché parlano di tutti noi, molte volte con l’ironia necessaria per poterci prendere in giro. Le musiche utilizzate si rifanno al jazz e al cantautorato all’italiana, fondamenta indistruttibili su cui si basa lo stile musicale di Gianmarco Basta. In realtà, anche da questo punto di vista, catalogare Gianmarco diventa difficile. Ogni composizione musicale è adatta al contesto che narra e, come il suo autore, si rifiuta di farsi incasellare in un genere o in una denominazione statica.

Quanto Basta volume 4

Il 18 marzo è arrivato il quarto volume di Quanto Basta, per l’appunto Quanto Basta volume 4. Gianmarco non è cambiato, è sempre lo stesso bastian contrario che abbiamo conosciuto nei tre dischi differenti. Gianmarco non cambia, ma matura. Ci troviamo davanti ad un album impregnato dalle difficoltà e dalle realizzazioni tipiche della vita adulta e della vita lavorativa. Ci scontriamo anche con due concetti dolorosi: i cambiamenti e la perdita. Situazioni che cambiano continuamente e persone che spariscono dalla nostra vita per poi restare sempre nei nostri cuori. Gianmarco parla di loro con la stessa irriverenza e comicità con cui parla dei contributi statali. Temi apparentemente distanti tra loro ma che, in realtà, hanno un unico collante: la vita stessa. Gianmarco ha sempre voluto parlare di vita, delle sue gioie e dei suoi dolori. Questa volta raggiunge il suo obiettivo in modo schietto, senza troppi giri di parole o virtuosismi linguistici. Questo è l’album più “Gianmarco” possibile e ci si scontra con una realtà che non è solo del suo autore, ma di tutti noi.

Quanto Basta Volume 4 è disponibile su tutte le piattaforme online come Spotify, Itunes e Youtube. Vi basterà cercare Gianmarco Basta per immergervi in questo mondo dei balocchi che tanto ricorda la realtà.

Di Silvia