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E’ proprio il caso di dirlo: non ci sono più le pause pranzo di una volta. I ritmi sempre più frenetici del lavoro e la pandemia da Covid-19 hanno inesorabilmente modificato le nostre abitudini. Se prima vi era la frequente abitudine di staccare dal lavoro per andare a mangiare in trattoria, al bar o nelle mense convenzionate, ora buona parte dei lavoratori italiani pranza davanti al pc, senza mai staccare gli occhi dallo schermo. Questa routine però non è per nulla salutare e vi sono diversi studi che lo confermano. Scopriamo subito di cosa si tratta e perché è un comportamento da evitare.

Mangiare davanti al pc fa male?

Trascorrere la pausa pranzo davanti al pc dà spesso l’illusione di poter guadagnare tempo prezioso, sfruttando quel lasso di tempo per svolgere faccende meno pesanti per non lasciarle indietro. Questo però porta inconsciamente a spostare l’attenzione sul lavoro da svolgere piuttosto che sull’attività principale che si sta compiendo in quel momento e cioè il mangiare. Di conseguenza si tende a ingerire il cibo più velocemente masticando di meno.

Un recente studio a cui sono stati sottoposti giovani adulti, uomini e donne dal peso normale, ha mostrato che pranzare davanti al pc a casa o al lavoro o ancora peggio davanti alla televisione ha delle ripercussioni sulla salute di ciascun individuo.

Alcuni studi

Uno studio dell’Università di Bristol, infatti, ha coinvolto due gruppi di persone: alcune mangiavano davanti al computer e nel frattempo giocavano a carte, altre invece avevano consumato il pasto regolarmente con una vera pausa pranzo. I risultati di questo esperimento hanno dimostrato che le persone rimaste a pranzare davanti al pc si sentivano meno sazie rispetto alle altre. I soggetti del primo gruppo poi risultavano nuovamente affamati dopo un lasso di tempo inferiore rispetto agli altri.

Cosa si evince da questo semplice, ma utile esperimento? Mangiare senza preoccuparsi di quel che si sta facendo e frettolosamente causa una sorta di perdita di coscienza degli alimenti che si stanno consumando e delle calorie assunte, di conseguenza si ha più fame e aumenta il rischio di ingrassare senza accorgersene. In questo non incide il fatto che il pasto sia genuino e ben equilibrato dal punto di vista nutrizionale: il semplice mangiare velocemente determina un rallentamento del metabolismo e un incontrollabile aumento del peso anche se si segue una corretta alimentazione.

Anche un altro studio, condotto dall’Hiroshima University, ha rivelato che coloro che di solito consumano i pasti velocemente possono andare incontro all’insorgenza della sindrome metabolica. Questo è stato confermato anche dal direttore del Centro studi e ricerche dell’Università di Milano, Michele Carruba, il quale ha spiegato che la pausa pranzo è il momento principale del ciclo fame-sazietà e deve essere il più regolare possibile.

Consigli utili per una migliore pausa pranzo

Gli studi e i dati emersi da questi portano dunque a concludere che è fondamentale ritagliarsi almeno un’ora effettiva di pausa pranzo e spostarsi fisicamente dal luogo in cui normalmente si lavora. E’ preferibile quindi mangiare in un luogo diverso, ancora meglio all’aperto se le condizioni climatiche esterne lo consentono. Questo è utile sia per il metabolismo sia per la capacità produttiva. E’ stato dimostrato, infatti, che chi non stacca gli occhi dal pc durante la pausa pranzo ha una riduzione della produttività ben del 20% rispetto a coloro che fanno una corretta pausa pranzo.

Riposare un po’ gli occhi e la mente fa quindi bene per affrontare il lavoro nelle ore successive e se siete in smart working non dimenticate che vi sono anche dei piccoli trucchetti per tenere sotto controllo la fame nervosa. Bere un bicchiere d’acqua ad esempio è un buon modo per tenerla sotto controllo prima di fare uno spuntino o la pausa pranzo vera e propria.

Di Silvia