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la prostatite

Cos’è la prostatite e cosa provoca

L’infiammazione che colpisce la prostata (ghiandola che, nell’uomo, si trova appena sotto la vescica, davanti al retto e che, tra le funzioni che svolge, partecipa alla formazione dello sperma) viene definita prostatite.
La sua incidenza sulla popolazione maschile è abbastanza importante; questa malattia, infatti, colpisce una percentuale di persone che varia dal 2% al 10%.
Di solito insorge dopo i 40 anni e, man mano che l’età aumenta, anche il numero delle persone che ne soffre tende ad aumentare considerevolmente. Per questo motivo, l’età viene considerata una delle principali cause dell’ipertrofia prostatica.

I sintomi che vengono scatenati dai problemi della prostata (infiammazione, prostatite, ingrossamento, ecc.) interessano l’apparato urinario, sono fastidiosi e, spesso, molto dolorosi per chi ne viene colpito.

Ma un’altra, e non meno importante conseguenza della prostatite (che viene segnalata da molti pazienti sofferenti di prostatite cronica), riguarda evidenti alterazioni della funzione sessuale. Queste ultime sono causate da diversi fattori. Vediamone alcuni:

  • l’infiammazione del cosiddetto Nervo Pudendo (che parte dal midollo spinale ed innerva, con funzione sia motoria che sensitiva, la zona anale e la zona genitale) provoca forti dolori durante l’erezione;
  • questa sensazione di dolore, che permane anche durante la fase eiaculatoria, provoca la diminuzione, prima, e l’annientamento, poi, del desiderio, con inevitabili conseguenze sul rapporto sessuale (e, spesso, anche su quello affettivo);
  • anche solo il timore di provare dolore (prima di provarlo effettivamente) può inibire la capacità di erezione;
  • la paura di poter contagiare la partner riduce (e, in alcuni casi, elimina totalmente) la capacità erettile.

Le disfunzioni che riguardano l’erezione possono essere di due tipi:

  • La disfunzione di primo tipo si manifesta come una difficoltà relativa al mantenimento e al prolungamento dello stato di erezione oltre un certo numero di minuti.
  • La disfunzione di secondo tipo è decisamente più grave e si evidenzia con la totale impossibilità di ottenere l’erezione durante il rapporto sessuale.

Per capire perché ciò accade, bisogna soffermarsi un attimo su come funziona il meccanismo erettile.
Un primo stato di eccitazione sessuale provoca l’invio, da parte del cervello, di impulsi verso l’apparato genitale. Questi impulsi provocano un maggiore flusso di sangue nel pene (nei suoi corpi cavernosi) fino al raggiungimento della completa erezione.

Nel momento in cui insorge la prostatite, è possibile che le fibre muscolari intorno alla zona genitale recepiscano in modo anomalo gli stimoli elettrici che partono dal cervello; oppure che, addirittura, non arrivino neanche a recepirli, con la conseguente compromissione (parziale o totale) della funzione erettile).

Quali possono essere i rimedi

Prima di agire in qualche modo sulla disfunzione erettile, bisogna capirne le origini. Per questo motivo la visita urologica diventa il primo passo per attivare tutte le contromosse possibili.

Nel momento in cui si sia accertato con certezza che le difficoltà di erezione derivano dall’insorgenza di una prostatite, il supporto dell’urologo diventa ancor più imprescindibile per la scelta del percorso curativo.
L’assunzione di antibiotici e antinfiammatori, sempre sotto stretto controllo del medico, costituisce un buon tentativo di risoluzione del problema e va perseguita fino a quando non si sia recuperata una situazione di benessere.

Può capitare, però, che la disfunzione erettile, causata in un primo momento dalla prostatite, permanga per un tempo più lungo perchè ormai legata a problematiche di natura psicologica (la fatidica ansia da prestazione). In questo caso, il supporto di uno psicologo può diventare prezioso e ci sentiamo di consigliarlo vivamente a che si trovi in questo tipo di difficoltà.

Tornando alla gestione della propria salute nel momento in cui la prostatite sia ancora presente e la si stia affrontando dal punto di vista farmacologico, possiamo dire che esistono dei piccoli accorgimenti quotidiani che possono non solo affiancare l’effetto dei farmaci, ma migliorarne le proprietà curative in maniera sensibile.

Vediamone alcuni:

  • eliminare totalmente l’assunzione di alcolici;
  • bere molta acqua;
  • limitare (se non eliminare totalmente) l’assunzione di caffè;
  • evitare di mangiare cioccolata (potrebbe far peggiorare l’infiammazione);
  • consumare spezie e ingredienti dalle comprovate proprietà antinfiammatorie (come, ad esempio, l’aglio e la curcuma);
  • limitare il più possibile le cause che provocano stress.

Esistono, poi, alcune sostanze naturali che possono intervenire direttamente sul miglioramento della funzione erettile. Vi proponiamo alcune di quelle che sono considerate i più efficaci.

  •  Carnitina: secondo alcuni studi specifici, assunta in supporto a determinati farmaci che intervengono sulla funzione erettile, ne migliorano sensibilmente l’efficacia.
  • Ginko Biloba: pianta d’origine cinese consigliata a chi presenta problemi di erezione causati, oltre che dalla prostatite, anche da farmaci antidepressivi.
  • Zinco: si è notato che la carenza di questo minerale, tanto importante per l’organismo umano, può essere, talvolta, una concausa della disfunzione erettile. In questo caso, integrarne la quantità corretta, può portare ad un miglioramento della problematica in questione.
  • DHEA: componente essenziale degli ormoni sessuali capace di riequilibrare il livello di testosterone, nel caso di sua insufficienza.
  • L’arginina: si tratta di un aminoacido essenziale che, oltre che avere effetto positivo sulla qualità e la motilità degli spermatozoi, essendo precursore dell’ossido nitrico (elemento che, se prodotto in maniera più consistente, provoca una maggiore dilatazione dei vasi cavernosi del pene, migliorando, di conseguenza, la qualità dell’erezione) e favorendone la produzione, contribuisce alla risoluzione del problema.
  • Citrullina: aminoacido strettamente legato alla L-arginina (in cui si converte secondo un processo metabolico ben preciso, incrementandone gli effetti sopra descritti, relativi alla vasodilatazione dei corpi cavernosi del pene e al conseguente miglioramento dell’erezione). Viene commercializzato sotto forma di integratore naturale.

Esistono, infine, integratori a base vegetale che, se assunti in sinergia con un’alimentazione controllata possono avere effetti benefici in presenza di difficoltà di erezione. I più efficaci sono: l’Epilobio, l’Ortica, l’Avena Sativa e la Serenoa Repens.