Full length of multi-ethnic women with in sportswear standing together over grey background. Three women of different race, figure type and size in fitness clothing.

Una donna sa benissimo che vestirsi bene ed esprimere il proprio look può aiutare, senza orma di dubbio, nell’approccio psicologico di una determinata giornata, o anche in un periodo.

Camminare a testa alta grazie ad una gonna anni ’50 o un vestito colorato anni ’70 può essere la giusta ricetta per sentirsi in pace con sé stesse.

Non a caso, una decina di anni fa ha iniziato a prender piede l’hastag #bodypositivity, creato per promuovere un messaggio positivo, dedicato a chi non ha un corpo standardizzato, con dei canoni ben predefiniti di bellezza.

L’importanza di questo movimento è stata il riuscire a sottolineare una volta e per tutte che non deve esserci discriminazione alcuna perché una società sana è costituita da un’infinità di persone con le proprie caratteristiche, col proprio fisico, con pregi e difetti.

La body-positivity non proclama semplicemente il concetto di amare ed accettare il proprio corpo, senza sottovalutarne la difficoltà oggettiva, ma proprio per questo riconosce la necessità di portare avanti il messaggio che ogni corpo, che sia conforme o meno, in salute o meno, è valido di rispetto e amore.

Il messaggio della body positivity

Body positivity vuol dire star bene con il proprio corpo senza per forza volerlo cambiare in maniera ossessiva.

La moda, in questo, può esser molto d’aiuto, perché una donna deve sentirsi felice di poter indossare quel determinato abito.

Vestirsi non deve significare coprirsi e basta ma rendersi eleganti e fashion a prescindere da come si è decidendo anche di optare per un abbigliamento vintage curvy.

Grazie a questo movimento, si è iniziato a parlare di bellezza rapportata all’estetica in termini diametralmente opposti al solito.

Facendo capire che la bellezza non passa dal peso né da altre regole che, in realtà, non possono esistere in un discorso così naturale come l’essere se stessi.

Ognuno di noi ha bisogno di sentirsi a proprio agio a prescindere da qualsiasi standard estetico che lo possa far sentire in trappola.

Amarsi è il primo passo per potersi tranquillamente prender cura di noi stessi e del nostro corpo e, cosa che non guasta mai, della propria mente.

E’ sbagliato poter pensare che questo sia un lasciapassare per una tranquilla e beata obesità: essere curvy non significa avere dei comportamenti alimentari sbagliati perché lo star bene con sé stessi parte proprio con lo star bene in salute seguendo un’alimentazione corretta e facendo della sana attività fisica.

Il perché della body positivity

L’intenzione principale della nascita di questo movimento è stata per agire a livello sociale, non sul piano individuale.

Accettare il proprio corpo deve esser visto come un lato positivo per evitare problemi relativi alla non accettazione.

Prendersi cura del proprio corpo, alimentandosi in maniera corretta deve esulare dal concetto di piacersi e piacere.

Son finiti, per fortuna, i tempi in cui la moda ci imponeva dei modelli da seguire, palesemente irraggiungibili ai più.

Oggi la situazione è definitivamente mutata, migliorata: l’industria della moda è ormai diretta verso nuove direzione, con l’intento primario di voler influenzare la percezione corporea delle singole persone in maniera positiva.

Tanti brand si sono fatti avanti per diventare portavoce di questo positivissimo messaggio di accettazione del proprio aspetto fisico e delle imperfezioni.

Tutto sommato, aldilà dello star bene con sé stessi e piacere agli altri, ci si rende conto che tutto ciò porta l’individuo ad essere un’entità unica nel suo genere senza più standardizzare gli essere umani.

Di Silvia