Uno dei capi di abbigliamento che sin dalla sua creazione ha suscitato scandalo nonché considerato una vera e propria arma di seduzione è il bikini.
L’invenzione del bikini risale al 1946 per opera della mano di Louis Reard, che per il nome, si ispirò all’atollo delle Isole Marshall, un luogo dedicato agli esperimenti nucleari degli americani.
Il celebre costume a due pezzi venne creato in Francia appunto il 5 luglio 1946 e quest’anno compie quindi ben 74 anni.
Una creazione storica
Louis Reard, lavorava come ingegnere in un noto settore automobilistico quando decise di creare il bikini, un costume da bagno che in quell’epoca venne classificato da molti come scandaloso a causa della stoffa succinta (secondo i canoni dell’epoca), di cui era composto.
Decise di chiamarlo con il nome dell’isola presso la quale gli americani erano soliti condurre i loro esperimenti nucleari, e questo perché sapeva che la sua creazione si sarebbe proclamata una bomba, e sarebbe stata accolta come qualcosa di esplosivo.
Fu un prodotto molto difficile da pubblicizzare, in quanto nessuno voleva indossarlo e nessuna agenzia pubblicitaria voleva sponsorizzarlo, fino a quando, grazie ad una spogliarellista, si tenne la presentazione di questo particolare indumento a Parigi.
Il bikini non venne accolto positivamente dal pubblico e in alcuni paesi venne addirittura vietato come nel caso di Italia, Spagna, Portogallo, Belgio ed Australia ovvero paesi di forte religione cattolica.
Negli Stati Uniti possedere o mostrarsi in pubblico con un bikini, venne ritenuto illegale per molti anni.
Il successo del bikini grazie alle dive che hanno deciso di indossarlo
Fu Marylin Monroe, sul grande schermo, ad indossare tra le prime un bikini rosso nel 1953 nel film “Come sposare un milionario”, e nello stesso anno, la giovanissima attrice Brigitte Bardot si presentò sulla Promenade de la Croisette, indossando un bellissimo bikini a fiori.
Da allora il bikini si diffuse nel mondo del cinema, anche se in seguito a delle recenti scoperte, un modello di antico bikini era già in voga al tempo degli antichi romani.
La storia del costume da bagno
La storia relativa al costume di bagno è molto antica.
Alcuni mosaici ritrovati nella ben nota Villa del Casale di Piazza Armerina, in Sicilia, risalenti al I-II sec. d.C., raffigura 10 fanciulle, che indossano un antenato del famoso bikini, che all’epoca veniva utilizzato per la ginnastica, la danza o l’atletica.
Le donne, nei primi anni del Novecento, si recavano al mare indossando una tunica e dei pantaloni attillati ma con il passare del tempo arrivarono scoprirsi le braccia e le gambe fino ad adottare lunghe scollature sulla schiena.
Negli anni Venti, la stilista francese Coco Chanel lanciò i pantaloni corti.
I vari costumi: bikini, monokini, trikini e burkini
Dopo essere stato accettato, il bikini è stato seguito da tanti altri modelli di costumi da bagno.
Il monokini si avvale del solo pezzo di sotto, mentre la parte superiore del corpo viene lasciata in completa libertà.
Il trikini invece vede la presenza del due pezzi in aggiunta ad un pareo o ad un top, oppure vede l’unione dei due pezzi tramite un sottile filo di stoffa.
Nel 1993 invece fece la sua comparsa il burkini, ossia il costume da bagno ideato per le donne musulmane che non possono mostrare il loro corpo, e si avvale di una cuffia, una tuta e dei pantaloni.
La copertura offerta dal burkini è quasi totale tranne che per viso, mani e piedi.