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Lo yoga – le pratiche ascetiche e meditative ben note nelle religioni originarie dell’India – può essere un’occasione per ascoltare e farsi ascoltare, per imparare a concentrarsi e a riconoscere e vivere appieno le emozioni, sviluppando la libera espressione individuale e il rispetto per tutto quanto è – ma lo è davvero? – ­fuori di noi.

Come respira la pioggia tra gli alberi?” I bambini vestiti di luce lo sanno: loro sono quella pioggia, sono il seme che germoglia nella terra, respira e canta e starnutisce e ride. Il nostro corso è lo spazio della loro Tribù: quest’anno eravamo la Tribù della luce, la luce che danza e che accende i colori del grande mandala …

In questo contesto, l’attenzione al respiro è fondamentale: i bambini sperimentano naturalmente, con gli esercizi proposti, l’importanza di una corretta respirazione diaframmatica; individualmente seguono il processo fisiologico e nel lavoro di gruppo percepiscono il soffio vitale che li unisce, anche attraverso il canto corale e il contatto fisico che li fa essere parte di un tutto, di un’unica creatura viva e del suo respiro. È l’occasione per espandere la consapevolezza di sé al resto del mondo, per incontrare su un piano fisico e spirituale insieme l’unità del tutto. Così come negli esercizi di coppia, nel massaggio e nei giochi di movimento in gruppo si acuisce la capacità di attenzione alle esigenze dell’altro, di fiducia e riconoscenza, allenando insieme le doti di espressione e di ascolto.

La consapevolezza del corpo e del respiro viene stimolata con semplici posizioni (quasi sempre dinamiche) in sequenze che ricostruiscono storie proposte dai bambini stessi, sfruttando l’immagine simbolica di ogni asana (animali, forme geometriche, elementi della natura e personaggi umani e fantastici).