Avere una campagna curata e piantare alberi da frutto può essere molto produttivo, a patto che si sappia bene dove mettere le mani. Si tratta infatti di una pratica che può dare molte soddisfazioni, sia come semplice passatempo che come cura dei propri prodotti.
Soprattutto quando si tratta di potatura degli alberi non si può improvvisare. Bisognerebbe avere una buona cultura alle spalle in ambito di piante e conoscere le diverse caratteristiche di ognuno. Scegliere il giusto periodo per la potatura delle piante da frutto e, in generale, informarsi a dovere sull’attività di potatura alberi è davvero necessario. Lo si può fare attraverso i consigli di chi è più esperto oppure affidandosi a qualche ricerca cartacea e online.
Lo scopo di questo articolo è proprio quello di fornire alcuni consigli utili in tal senso: ecco allora alcune indicazioni per una corretta potatura delle piante da frutto.
Regole generali per iniziare bene il lavoro
Partiamo da alcuni tra i presupposti basilari per spiegare al meglio questa attività: la potatura non è ovviamente l’unica attività necessaria per un albero, che ha bisogno di una cura a 360 gradi. Questo perché ogni pianta ha una sua storia e bisognerebbe conoscerne bene l’”evoluzione”.
La prima nozione da tenere a mente è che la chioma dell’albero necessita di sole e aria costantemente, ed è per questo motivo che tutti i rami che si sviluppano all’interno devono essere tagliati. Così come andrebbe rimossa una ramificazione che crea sfregamenti o intrecci con altri elementi all’interno dell’arbusto.
C’è da aggiungere, come indicazione di carattere generale, che il tipo di potatura deve essere regolata in base alla funzione dell’albero. Cerchiamo di spiegarci meglio: se si opera una potatura completa vuol dire che si predilige la crescita del legno, mentre in caso si opti per una potatura più lieve, l’obiettivo sarà quello di favorire la crescita dei frutti.
Un’altra annotazione da tenere bene a mente è quella relativa alle tempistiche: per la potatura di alberi da frutto il periodo consigliato è quello che oscilla tra febbraio e marzo, ovvero nei primissimi accenni di primavera. Durante l’estate è invece preferibile fare una seconda potatura di sfoltimento per favorire la crescita di nuovi rami.
I diversi tipi di potatura a seconda degli obiettivi
Per scegliere il tipo di potatura da fare bisogna considerare quali obiettivi si vogliono raggiungere. Ci sono alcuni tipi di potatura che è bene descrivere. La potatura cosiddetta “da allevamento” è una pratica che viene utilizzata per far crescere la pianta in maniera solida e senza intoppi. Se invece si vuole prediligere l’aspetto della raccolta, si può optare per la potatura di produzione che, se svolta nella giusta maniera, comporta un accrescimento della produzione di frutti o di fiori sia dal punto di vista della quantità che di quello della qualità.
Nel caso in cui si scegliesse questa seconda opzione, ecco che subentrano altre componenti. Si entra un po’ più nello specifico e si analizza quale tipo di frutti daranno gli alberi in questione, per poi agire di conseguenza. Alcuni interventi (come nel caso di melo e pero) dovranno essere più lievi, mentre altri dovranno essere più intensi (come nel caso del pesco) proprio per le diverse caratteristiche delle piante.
Altri consigli utili per la potatura
Infine diamo alcune veloci pillole:
- ricordarsi di bruciare sempre i resti della potatura, per evitare il diffondersi di qualche organismo nocivo;
- non effettuare tagli in caso di ghiaccio o di gelate;
- calibrare bene il taglio e adeguarlo in caso di ferite. Accertarsi cioè che la zona del taglio venga pulita e ben equilibrata con le altre.