Cominciò Dedalo con suo figlio Icaro, nella preistoria, a creare il mito del volo umano. Leonardo da Vinci, nel Rinascimento, costruì il Grande Nibbio, pluripremiato prototipo in legno di macchina volante. Poi arrivarono  le flotte degli aerei, degli elicotteri, dei razzi, e delle navicelle spaziali.

Oggi è la volta dei Droni, aeromodelli radiocomandati da remoto, e l’uomo sembra aver perso il gusto del volo, sua grandissima aspirazione appena qualche secolo fa. I Robot volanti definiti Aeromobili a Pilotaggio Remoto (APR), rappresenteranno la tecnologia aerea più evoluta del futuro, quella maggiormente richiesta ed utilizzata.

In effetti i cieli del Mondo risultano già  estremamente frequentati. Le macchine volanti lo hanno conquistato e per dirigere il traffico aereo occorrono ormai normative sempre più severe al fine di garantire la sicurezza di passeggeri e cose, tanto che l’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile, l’ ENAC, recentemente ha dovuto pubblicare un Regolamento dedicato al corretto uso dei  Mezzi a Pilotaggio Remoto.

Il Drone è divenuto oggetto di una passione virale sia in Rete che nel mondo reale per le innumerevoli prestazioni che è in grado di offrire, liberando l’operatore umano da incombenze spesso pericolose e pesanti, in ogni settore della vita civile.

Idoneo in modo particolare al monitoraggio del territorio e alla ricerca dei sopravvissuti in occasione di calamità naturali, il Drone collabora con l’uomo per realizzare riprese video aeree dedicate alla cinematografia, al cortometraggio. Controlla la Flora e la Fauna in via d’estinzione, spingendosi in territori proibitivi come i Poli Terrestri dove  immortala immagini   difficilmente realizzabili in modalità diversa dalla ripresa aerea, paesaggi ed animali  rari, Ghiacciai, Foreste, Pinguini Imperatore, Orsi Bianchi, candide Volpi Nordiche.

Eppure nacque in tempo di guerra, il Drone, velivolo radiocomandato con pilota remoto, durante il Primo Conflitto Mondiale e la sua tecnologia continuò ad evolversi in ambito prettamente militare.